Amari: la classificazione
Secondo la legge italiana gli amari vengono classificati in base al tenore zuccherino e al rapporto amaro e aroma, pertanto si dividono in amarissimi, molto amari, aromatici, amari aromatici medi e amari molto aromatici.

forti o amarissimi
Gli amari forti o amarissimi sono quelli che vengono bevuti prevalentemente dopo aver mangiato. Quelli che nell’uso comune vengono chiamati digestivi. Il gusto è decisamente amaro e non presenta nessuna nota dolce.
La gradazione è superiore ai 40°.
Amari medi
Negli amari medi il sapore amaro è ben definito, con tendenza al secco. La gradazione è tra i 30° e i 36°.
leggeri
In quelli leggeri si nota una certa presenza di zucchero e un gusto tendente al dolce. Si possono classificare come blandi digestivi o anche come aperitivi.
La gradazione alcolica va dai 16° ai 31°
In questo gruppo troviamo i Rabarbari: liquori a bassa gradazione che utilizzano in particolare il rabarbaro, noto soprattutto come rabarbaro cinese. Questo è un tonico conosciuto da molto tempo non soltanto nell’Estremo Oriente, ma anche tra gli antichi romani. Il più noto è il Rabarbaro Zucca.
Sempre appartenenti a questo gruppo abbiamo le Chine. Il liquore alla china è tra i più antichi e si ottiene per infusione in alcool dolcificato della corteccia di china, assieme ad altre erbe aromatiche, oltre che al rabarbaro.
La china è un liquore invecchiato, che favorisce l’armonizzazione delle varie componenti. La conoscenza e l’uso della china passano attraverso la medicina: veniva anche chiamata “polvere del Perù” e guariva la malaria.
La parola “kina” è di origine indoamericana e significa corteccia. L’albero della China proviene dalle Ande, può arrivare fino a 30 metri di altezza ed è sempreverde.
Amari dolci
Soltanto l’inventiva italiana poteva giungere alla creazione di amari dolci, un particolare retrogusto, tanto da poter dire che anche l’amaro è dolce o che il dolce migliora con un pizzico d’amaro.
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