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Il contesto storico

amaro del tumusso

Questo è un racconto che parla di alchimia, di elisir e di illuminati produttori. Ma anche di storia e natura, di esplorazioni e scoperte. E in effetti, è sempre così che nascono tesori, è sempre così che si dà vita a cose straordinarie: tutto ha origine dal caotico susseguirsi di eventi e dall’incontro di menti e culture diverse.

Il Vallo di Diano è una verde conca tirrenica, racchiusa tra montagne calcaree e dolomitiche, come fosse un gioiello in uno scrigno.
È in quest’ammaliante scenario naturale che nel corso dei secoli nascono importanti spezierie, in grado di unire la sapienza locale e straniera con la grande disponibilità floristica. A testimonianza di ciò, basti pensare che solo a Padula erano presenti ben due spezierie e venivano organizzate due fiere; la Fiera di San Bruno era più aristocratica e dotta, mentre la Fiera del Tumusso (o Tumuzio, o Tomusso) era più popolare.

È molto probabile che in queste occasioni si commercializzassero tutte le spezie e le essenze selvatiche reperibili in zona. Le stesse che oggi contribuiscono a rendere il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, uno dei più importanti d’Europa, Riserva di Biosfera, con circa 1/3 della flora vascolare italiana.

Ed era proprio l’area di Padula, già denominata del Tumusso, ad ospitare la fiera. All’epoca affacciava su una casa signorile che aveva un hortus di pertinenza, ricchissimo di erbe aromatiche spontanee; oggi invece avrebbe guardato la bella Tenuta Cà del Conte di proprietà di Vincenzo Fagiolo, ancora lussureggiante di spezie e erbe, per noi fonte d’ispirazione.

La Fiera del Tumusso era una ghiotta occasione per i mercanti di comprare e vendere, ma anche un buon pretesto per incontrarsi. Rispondendo quindi perfettamente a quell’esigenza candida, pura e primitiva che è l’impulso a stare insieme.

GENZIANA (Gentiana Iutea L.)

Pianta erbacea perenne di lenta crescita, ha un sapore amarognolo, stuzzicante. È una pianta dalle molteplici proprietà ed è per questo considerata tra le più preziose.

RAFANO (Armoracia rusticana L.)

È una pianta addomesticata in seguito alle invasioni barbariche in Italia Meridionale e tutt’ora coltivata nei territori dell’Antica Lucania. Pungente e quasi piccante, la radice del Rafano ha un sapore acre, paragonabile a quello della senape ma con un’inaspettata capacità rinfrescante.

LAURO (Laurus Nobilis L.)

L’alloro è la corona dei sapienti, è l’omaggio alla cultura. E come gli artisti di cui se ne cingeva il capo, l’alloro possiede forza, carattere e un aroma fine e distinto.

ELICRISO (Helichrysum italicum (Roth) G. Don)

Dal sapore sorprendente e dal profumo inebriante, l’Elicriso ricorda la liquirizia, sebbene più elegante e discreto. È una pianta fortemente legata ai suoli calcarei, ma particolarmente adattabile fino ai 1100-1200 m di altitudine.

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